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monopoli

Everyday life

Oggi, finito di lavorare. ho fatto per tre volte 10 piani di scale e altrettanti giri di corsa un cortile qui sotto.
Avevo bisogno di sudare, di sentire il fiato corto, i muscoli bruciare, sentire che il corpo reagisce ancora.
Una vicina si è affacciata in giardino, mi ha salutata sorridendo.
“Cerco di stancarmi” le dico col fiatone
“Eh lo so, stiamo impazzendo tutti” risponde lei di rimando, rientrando subito in casa, dietro la porta-finestra.
E mentre correvo in tondo, come un carcerato durante la sua ora d’aria, pensavo che sono comunque fortunata.
Vivo con mio figlio e con il mio compagno, i miei cari stanno tutti bene.
Ho una casa confortevole dove non ci diamo troppo fastidio, spazi vitali sufficienti, persino due balconi!
Ho abbracci e tenerezza e chiacchiere quando sono stanca o quando ho voglia di scherzare.
Ho il frigo pieno, la voglia di cucinare cose buone e soprattutto la volontà di resistere finché questo momento non sarà passato.
Mi manca la mia vita di prima.
Mi manca uscire, mi manca viaggiare anche solo per un weekend.
Mi manca la solitudine e i momenti scelti solo per me e lui.
Ma poi penso che ho tanto, forse tutto.
E mi ha pervasa un senso di gratitudine, intenso, come non lo percepivo da tempo.
Ho fatto gli ultimi quattro piani di scale per rientrare in casa, i muscoli bruciavano e mi sono buttata sotto la doccia.
Ho finito l’impasto della pizza e l’ho messo in forno a lievitare.
Perché va bene muoversi e tenersi in forma, va bene rinunciare agli aperitivi e alle passegiate nei vicoli, ma alla pizza no, non riunincio, nemmeno in #quarantena!

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